Flusso

Sei qui dentro me.

Emozioni, confusioni, paura.

E mi trovo a scrivere, senza sapere cosa, ma devo scrivere, forse per imparare, forse per tranquillizzarmi, forse perché è un po come se parlassi con te, forse sto affidando all’universo queste mie parole.

E’ un regalo capire di poter amare…e tu mi hai portato questo dono. Mi è stato detto.

Rifletto, mi si stringe il cuore, queste parole semplici mi risuonano dentro, mi fanno vibrare, mi fanno fermare.

Si, un grande dono. Il dono che vorrei condividere, in consapevolezza, sincerità e pienezza con te, che mi hai letteralmente aperto il cuore.

La tua semplicità, la tua complicità, il tuo essere tu, le tue risate, la tua timidezza, i tuoi occhioni a cuore, il tuo non sentirti all’altezza, il tuo esserci..sempre. Mi hai regalato sicurezza, stima, amore, profondità, allegria, amore. Incondizionatamente. Mi hai regalato il dolore puro, improvviso, inaspettato, lacerante, che mi ha risvegliato da anni di torpore profondo, anni in cui avevo letteralmente chiuso la porta del cuore per le mie paure.

Ma tu, con il tuo scalpellino, con la tua infinita pazienza, con un’ amore profondo, unico e ineguagliabile, hai trascorso mesi a scavare, piano piano, giorno dopo giorno, finché le mie paure sono crollate, nel modo più irruento, cruento e lacerante. Nel momento in cui, stanca, hai posato lo scalpellino, ti sei voltata e sei andata via.

Flusso

Tutto di colpo è crollato, tutto di colpo era chiaro, maledettamente chiaro e limpido.

Si, ero consapevole che eri dentro di me, ero consapevole di quanto stavo bene nei nostri mille momenti felici, ero consapevole anche quando, stanca, non ti trattenevi e mi mandavi mille messaggi.. ne ero consapevole. E piano piano, non accorgendomi di quello che aveva già oltrepassato le mie paure, facevo i miei, alla tua vista, piccoli passi, ma per ma erano giganteschi.

Si, ero arrivato ad un punto, con paura, tanta paura, un passo avanti e poi mi bloccavo impietrito, come la sera in cui sei uscita dalla porta, mi hai guardato, e sei entrata nell’ascensore. Un pianto interminabile, panico.

Ho aperto il mobile, ho guardato cosa avevo preparato per il tuo compleanno. Ti accennai qualcosa in seguito, l’ultima sera che ci siamo visti per parlare, tardi, era tardi. Nel mio dolore, nelle mie lacrime, ti dissi una cosa non materiale in se ma che ti avrebbe fatto davvero felice..ma non era più il momento, tu non mi hai chiesto di più ovviamente ed io non ho detto nulla di più. Paura.

Ora ricordo bene quando aprii il mobile dove avevo riposto il tuo regalo.

Sai mi sono sempre vergognato a dirlo a quelle persone, a cui non non avevo mai dimostrato amore vero, a quelle persone che mi sono state accanto, e che mai avrei pensato, a quelle persone per cui ora nutro un’amore profondo, quelle persone che mi hanno dimostrato subito cosa significa essere amato. Diverso, mi hanno detto, non vedi come sei cambiato..ora sei consapevole, ora ti fai avvicinare. Diverso.

Ora ho la consapevolezza di poterti amare pienamente. Ora che sei distante.

Scrivo qui perché è il mio posto sicuro, posso scrivere quello che sento, in pienezza, in sincerità, senza paura di pressarti, senza toglierti il TEMPO che hai chiesto, so che non ti ricordi di questo posto. So che se l’universo vorrà sarà lui a farti arrivare queste mie parole. So che la mia paura non è descrivibile.

Chissà quali pensieri hai ora? Chissà quali emozioni? Chissà se sono un ricordo..chissà se l’amore che hai provato emergerà dal posto dove lo hai nascosto…chissà se le tue paure scompariranno…

Ma un pochino ti conosco, di una cosa sono certo. Sei sempre stata curiosa da matti, non c’è stata volta che non mi hai fatto mille domande se ti volevo fare una sorpresa, se dicevo e non dicevo, e se ti sei trovata qui posso vedere i tuoi occhioni che leggono con la curiosità di sapere cosa era il regalo.

Ed io mi sento ancora più stupido.

Sai in questo momento mi sento stupido, stupido ed in colpa, per averti perso così, perché volevi una vita con me, perché volevi costruire con me, perché provavi un amore cosi profondo. Stupido perché era quello che intimamente volevo anche io, stupido perché nonostante le differenze eravamo uniti più che mai, stupido perché le nostre risate dovevano aprirmi gli occhi, stupido per essere rimasto impietrito quella sera, stupido perché eri il mio mondo ed io il tuo, stupido per la magia che c’era ogni singolo istante in cui stavamo insieme, stupido perché non capivo che cucinavo sempre per te, per quando arrivavi stanca, perché era il mio modo dimostrarti il mio amore, e brontolavo…ti dicevo faccio sempre tutto io, tu arrivi e trovi tutto pronto, era il modo di dimostrarti quanto ti amavo, stupido perché continuo a sperare che tu ritorni, stupido perché penso che un sentimento cosi grande non possa essere sopito, stupido per non comprendere che tu ora sei distante, stupido perché quello che avevamo era bellissimo, stupido per non essere riuscito far collimare i tempi, stupido per non aver ascoltato la mia anima.

Mi dicono dalle tempo, se il sentimento è grande tornerà…

Provo a crederci, un istante, mille immagini, il cuore sorride, una fiaba, un regalo grande davvero. Finalmente me lo merito.

Poi il buio. La paura che tu non veda più le mille cose belle, il terrore che tu ti ricordi solo il sogno che non hai potuto realizzare e che in questo momento, con la consapevolezza che mi hai regalato, sarebbe solo l’inizio di una vita insieme, bella, profonda, avvolgente, coinvolgente, piena d’amore. Eri e sarai il mio sogno grande. Tutto ciò che desidero è regalarti il dono che tu stessa mi hai dato.

Mi sono aperto, parlo a cuore aperto con le persone che mi stanno accanto, direi che mi accudiscono, e che hanno sempre parole giuste, obiettive e vere… Vorrei poter urlare all’universo che ci sei, lo capiscono ormai anche le pietre..e vorrei lo urlassi anche tu.. forse quello “strepitoso Noi”… quei “magnifici anni ” hanno avuto il senso di prepararci.. forse il tuo piccolo grande cuore sentirà queste mie parole, forse ti riporterà da me.

Vorrei raccontarti di mille coincidenze che ho avuto, vorrei ora fossimo a cena tutti insieme per raccontare tutto quello che mi è successo, con te sulle mie gambe, che, ne sono certo, mi prenderesti in giro e ti faresti un sacco di risate, colpita però, ne sono sicuro, da quanto mi è successo..faresti un sacco di battute ma il tuo cuoricino sorriderebbe felice.

Perché ci divertivamo un sacco a prenderci in giro, perché ci siamo innamorati dei nostri difetti. Le mie sgridate, i tuoi occhioni sgranati, il nostro modo di essere…il nostro stare vicini vicini

Non smetterei più di scrivere perché mentre scrivo immagino ancora un futuro, mentre ora sei distante.

Potessi avere la macchina del tempo. Ma con i se e con i ma…

Quello che posso fare è, con un dolore lacerante continuo, darti il tempo che ha chiesto, ed aspettare. Nel mio dolore, nel mio immenso amore.

Rido…

..perchè ti immagino… “e quindi il mio regalo?”

Piango…

Il tuo regalo amore mio, permettimi di chiamarti cosi perché lo provo davvero, era esattamente come ti avevo in parte descritto.

Ti avrei invitata a cena a casa mia, avrei preparato con cura un tavolo stupendo, avrei cucinato per te con amore come sempre, antipasto, primo, secondo, dolce. Un buon vino..

Mi sarei vestito di tutto punto, giacca e cravatta

…e fino a qui lo sai, ti ho accennato qualcosa.

Poi ti dissi che ti avevo fatto un regalo non troppo materiale (anche se in realtà lo è) ma è quello che rappresentava che avrebbe cambiato tutto.

Era una piccola scatola con dentro 2 cose (immagino la tua faccia ora)

…non era un anello…non cosi…

era un passo tangibile verso una consapevolezza che inconsciamente avevo, avevo preso coraggio..era il primo passo verso la nostra nuova vita insieme.

Ma non ne ho avuto la possibilità..quattro giorni prima…

Quella sera ho aperto l’armadio, quando sei andata via, ho preso in mano la scatola ed ho pianto singhiozzando per ore, pensando alla mia stupidità, potevo tirarla fuori lo stesso..quella sera..ma non avrebbe avuto lo stesso sapore, la stessa magia, lo stesso amore con cui volevo dartela. L’ho stretta nelle mie mani per ore, l’ho guardata e riguardata ed ho pianto, tanto. E quella piccola anta non sono più riuscito a riaprirla.

Quella scatola è li. Dove l’avevo messa. Li per te.

Se l’universo, l’amore, ti farà tornare sarà la prima cosa che ti darò, il mio cuore lo hai già in mano. Quella scatola è solo tua..capirai, quella scatola era quello che il mio cuore voleva e vuole

Ciao Piccola Mia, stamani ho letto una frase che mi ha fatto vibrare, avrei voluto inviartela ma rispetto il tuo tempo quindi la metto qui. Ti amo davvero tanto

‘Anche adesso sto sbagliando perché tu sei presente nei miei pensieri.

Tu sei presente nel mio cuore. Ti amo, ma sto sbagliando.

Ho sbagliato tante volte, ma forse questa è la peggiore perché vorrei chiederti di sbagliare con me!’

VascoRossi

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