Lascia fluire

Mi abbracciò forte, si mise a cavalcioni su di me, spostando con delicatezza il ripiano con il dolce. Le sue braccia a doppio nodo sul mio collo, le sue labbra vicino al mio orecchio.

Un sussurro.

“Uomo del molo D, posso chiederti una cosa?

Feci solo un cenno del capo. 

“Hai paura?”

Le spostai il capo, la fissai negli occhi.

“No, non ho paura…sono terrorizzato!”

“Meno male, pensavo di averla solo io!”

“Mi terrai la mano?”

“Si”

“Tu?”

“Si?”

“Ovunque ci porti il tempo? In qualsiasi caso?”

“Si”

“E’ una promessa?”

“E’ una certezza!”

“Cosa te lo fa pensare?”

“Il cuore…”

“Batte?”

“Ti ha riconosciuto…”

“E tu?”

“Non volevo, non vorrei, ho paura!”

“Proveremo a non farci male quantomeno?”

“Quello che il cuore non vuole sentire…mai titolo più azzeccato!”

“Perché l’ho vissuto! Sulla mia pelle…”

“Il prossimo?”

“Il prossimo cosa?”

“Il prossimo libro che scriverai, il titolo…”

“Lascia fluire…”

“Appunto…”

“Cosa?”

“Noi… non so come definirci.”

“Non definiamoci…”

“Siamo. Punto.”

“Si… e non facciamoci male, ti prego”

“Non ci faremo male.”

“Saremo in grado?”

“Lasciamo fluire.”

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