E’ richiesto un atto di coraggio, di fiducia. Abbandonare la solidità della personalità da vertigini. E’ un po’ come perdere la sicurezza di un buon paio di scarpe cambiate per uno nuovo e ancora da formare. Da sempre il mondo ci educa a definirci, a diventare qualcosa. E questo qualcosa deve avere un nome, e quel nome deve essere il nostro. Nella consuetudine regna il protagonista, entità che opera per affermarsi. Ed ogni protagonista vince nel vincere gli altri.
E’ richiesto un atto di coraggio, un passo in diagonale, perché la linearità si è richiusa su se stessa facendosi cerchio. Il percorso abitudinario non porta in posti nuovi. Il nuovo percorso parte da un lavoro quotidiano fatto di attenzione e azione. Ogni pulsione all’IO va fermata. Ogni proiezione personale va discussa. Un lavoro quotidiano che sedimenti polvere fine e ben selezionata, un ambiente costante di forte pressione interna che la compatti come marmo.
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