Il potere della condivisione

Cresce e si evolve solo ciò che entra in contatto annullando l’identità iniziale per una nuova identità finale , ed entrare in contatto è una facoltà di tutte le cose. L’acqua che incontra il seme diviene pianta e nella pianta non ritrovi più distinti né acqua né  seme, ma una cosa nuova con facoltà maggiori. Non tutte le cose però hanno volontà di farlo. Gli uomini ad esempio. Chi di noi è disposto a rinunciare alla costruzione del proprio successo personale che termina con l’affermazione: “IO ho vinto”? E quanti di noi sono felici di non vedere il proprio nome sui titoli di coda? E quanti ancora sono disposti ad iniziare un’opera nella maniera più impersonale possibile sapendo che a priori sarà necessario versare il proprio contributo in un contenitore comune e lasciarlo mischiare agli altri senza poterne più riconoscere la paternità. Molto pochi! Bene, proprio quei “molto pochi” sono quelli che alla fine vincono davvero.

Condividere è un’arte suprema e ci giunge direttamente dalla natura. La condivisione porta con sé, oltre a una sensazione profonda di leggerezza, un potere creante immenso, una sorta di moltiplicatore magico. Chi impara a condividere si libera di una stagnante abitudine e rinfresca il mondo di chi incontra. Ma soprattutto, chi apprende l’arte della condivisione ha accesso dove non a tutti è permesso accedere.

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