..quanto ci affidiamo a questa scatoletta chiamata testa..  a lei chiediamo cosa fare, quando farlo, come farlo, dove andare..gli deputiamo felicità ed infelicità ..ci fidiamo , ci fidiamo ciecamente, del resto noi sappiamo quello che vogliamo, dove vogliamo andare, con chi, cosa ci fa soffrire e ne sappiamo le cause…peccato che quando iniziamo a soffrire la nostra testa ci lascia soli, si immette in un’oceano di pensieri opposti  ed il nostro dolore scende, scende giù nella pancia, ci pare di aver tutto bloccato..perchè..perchè non diamo più retta alla nostra pancia che alla nostra testa?
La nostra pancia sa e lo sa indipendentemente da quello che vuole la nostra testolina, la nostra pancia ci guida silenziosamente verso quello che dobbiamo fare.
Oggi la legge del contrapposto ha funzionato alla perfezione, fatto positivo, testa contenta, immediatamente dopo evento negativo, testa off ma la pancia mi ha richiamato all’ordine con il suo lieve tocco di dolore, il dolore dell’accettazione e della fiducia, quel dolore che rende unico ogni momento e che in futuro ci ricorderà quanto siamo fortunati a vivere emozioni, forse dobbiamo solo imparare a non filtrarle con la nostra scatoletta cerebrale ma lasciarle fluire, assaporarle e sentirne la carezza affidandoci alla nostra pancia…belle o brutte che siano tutto ci rende sempre più grandi.
AM
Leggo quello che scrivi, ed è una buona cosa che scrivi…di tutto quello che ti attraversa. A proposito della pancia, la mia mi parla spesso, non sbaglia mai, ho imparato ad ascoltarla. È una questione tra te e lei (la pancia intendo). Ci vuole tempo ed umiltà per imparare a conoscerla. Sai la testa sta lassù, più in alto di tutti.
Marco
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si vero , verissimo, imparare ad ascoltarsi non è facile, soprattutto nei momenti difficili, ma sono quei momenti in cui sei sorgente di umiltà ed è proprio in quei momenti che ti viene donata l’opportunità di imparare ad ascoltarti.
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